Restiamo a casa oggi, per passiàre felici domani

È stato detto, ripetuto, scritto migliaia di volte: per ridurre il contagio da coronavirus Covid-19 bisogna STARE A CASA. È tempo di sacrifici, per tutti: cambiare le abitudini, restare lontano dai nostri cari, passare giornate intere chiusi in casa. 

Da qui, dal Canton Ticino che solo ora sta iniziando a prendere provvedimenti (troppo tardi? Chissà..) vedo le foto e i video della nostra Riviera, e sembra tutto surreale: lungomari che assomigliano alle strade nel deserto americano, piazze vuote che sembrano quadri di De Chirico, bar e negozi chiusi come nel peggior remake della Crisi del ‘29. 

I luoghi che ci sono sempre appartenuti, ora ci sono quasi proibiti, ci entriamo di nascosto e velocemente, per poi tornare a rintanarci al sicuro, sperando che nessuno ci fermi per chiederci cosa stiamo facendo fuori (salvo per quei tanti, troppi che non hanno ancora compreso la gravità della situazione). Guardiamo le foto di quando passeggiavamo in estate a Roccalumera, degli aperitivi in  Piazza Bianca a Santa Teresa, delle nostre fidanzate sulle scale di Taormina: e ci sembra quasi di vedere foto di altri tempi, come quelle che ci mostrano ogni tanto i genitori e i nonni, o che vediamo nei gruppi Facebook delle foto d’epoca. 

Ma quei lungomari, quelle piazze, quei bar, sono e resteranno sempre là, nessuna pandemia potrà portarceli via: li stiamo lasciando intatti per poi, passata questa piaga, goderceli tutti insieme. E forse, abituati ad averli sempre sotto gli occhi, a volte non ci rendiamo conto di quanto son belli: sono il nostro premio per i sacrifici che stiamo facendo, ci aspettano là fuori quando tutto sarà finito. 

E allora, forse, non ci lamenteremo più (anche se è legittimo farlo) delle barche sul lungomare, dei troppi turisti da fuori provincia, del parcheggio che non si trova e degli ombrelloni piazzati in spiaggia: saremo così felici di essere di nuovo fuori che tutto questo, in fondo, ci sembrerà parte dello scenario, lo sfondo immancabile delle nostre passiate

Quindi, restiamo in casa oggi, per tornare a passiare domani: perché là fuori c’è il nostro premio: i nostri paesi, da Scaletta a Taormina, con i loro lungomari, le piazzette, le palme secche, le macchine parcheggiate a caso, ci sembreranno più belli che mai. 

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